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Trust patrimoniale
Trust patrimoniale

Trust patrimoniale: che cos'è?

Per conoscere il trust patrimoniale e i servizi proposti attraverso il sito www.trustpatrimoniale.com dall'agenzia J&M Advisory può essere utile scoprire nel dettaglio quali sono le figure coinvolte e che sono indispensabili affinché possa esistere questo istito. A cominciare dal settlor, cioè il disponente, che è colui che trasferisce a un trustee uno o più diritti (o beni): in realtà, i disponenti possono essere anche due o più. Vi è, poi, il trustee, che è colui che riceve i beni in nome del disponente e per suo conto, e che ha lo scopo di amministrarli e di gestirli in funzione di uno scopo specifico, a sua volta stabilito dal disponente. Così come per il disponente, anche i trustee possono essere due o più.

Il trust patrimoniale è un istituto che esiste da secoli, addirittura dal Medio Evo: a quei tempi, il disponente era definito feoffor to uses, mentre il trustee veniva chiamato feoffee, a indicare colui che detiene un diritto. Oggi, nell'ambito delle figure del trust è incluso anche il protector, cioè il guardiano, il cui compito è quello di controllare che il trustee agisce in maniera regolare, vigilando sulla sua correttezza. Si tratta, comunque, di una figura facoltativa e non obbligatoria. Non può mancare, invece, il beneficiary, cioè il beneficiario, cioè colui a cui il fondo in trust è destinato. I beneficiari possono essere due o più ma, soprattutto, possono coincidere con i disponenti.

Conoscere il trust patrimoniale per capire quando usarlo

L'utilizzo di un trust può avvenire in molte circostanze differenti, sia da parte di un'azienda che da parte di un privato. Più nello specifico, un privato può ricorrere a questa formula per gestire il passaggio generazionale, per esempio sotto forma di testamento, ma anche per segregare e separare un patrimonio personale, svincolandolo dal patrimonio di un'azienda (è questo il caso dei liberi professionisti o degli imprenditori). Può tornare utile, inoltre, in presenza di una separazione o di un divorzio. Ecco, quindi, che un trust può essere sfruttato per proteggere i beni dei componenti di una famiglia, tra cui la casa, da eventi nefasti indesiderati e imprevedibili che potrebbero capitare in futuro relativamente all'attività dei figli o dei genitori. Si tratta di uno strumento molto più utile rispetto al fondo patrimoniale, oltre che più efficace.

In sostanza, chi si affida alla protezione di un trust vuole evitare le conseguenze potenzialmente negative che potrebbero derivare da eventi futuri, sia di natura patrimoniale che di natura personale, che potrebbero distogliere beni specifici dalla destinazione a cui sono indirizzati. Il disponente, quindi, può proteggere un bene a cui tiene, come per esempio una collezione di opere d'arte di grande valore, una macchina d'epoca o una casa di villeggiatura, segregandolo e proteggendolo da vicende personali che potrebbero rivelarsi dannose o compromettenti. La funzione protettiva del trust è, quindi, evidente e importante, ma si basa su una condizione preliminare fondamentale da cui non si può prescindere, vale a dire che il disponente non abbia a che fare con situazioni di debito patologiche: in questo caso, niente trust.


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