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nomi dei comuni italiani
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I nomi dei comuni italiani con l’unificazione d’Italia

Fra i tanti problemi che sorsero con l’Unità d’Italia per quanto riguardava la politica, l’amministrazione, l’economia e la gestione del territorio, ma anche per quanto riguardava la parificazione delle norme legislative per la costituzione di un nuovo stato unito, se ne manifestarono anche diversi di influenza solo apparentemente meno importante, per il cui rimedio vennero emanati, dai distretti governativi dell’epoca, degli ordinamenti appositi. Molti comuni italiani che venivano a costituire il nuovo stato unito, presentavano troppi casi di omonimia, quindi con l’Unità d’Italia sorse l’esigenza di una specificazione più ampia dei nomi dei comuni italiani, perché le molte uguaglianze di nome nelle diverse province degli originari stati erano troppo spesso motivo di equivoci e di altri contrattempi.

 

Per trovare una soluzione in tempi rapidi al problema il governo dell’epoca incalzò i consigli dei comuni italiani che avevano il nome uguale, a provvedere se non a modificare interamente il nome, nel fare se non altro un’aggiunta, partendo dalla specifica ubicazione geografica. Anche se il motivo del cambiamento della denominazione fu alla base della pressione che proveniva dal nuovo potere dello stato italiano, venne anche adoperato da molti responsabili di comuni italiani dell’epoca, come un’opportunità per togliere di mezzo un nome che non si avvertiva più al passo con i recentissimi cambiamenti: quindi  molti comuni italiani rientrarono in possesso del nome originario, anche per sancire il principio di un nuovo periodo storico. Per esempio il comune di Ausonia, che fino al 1862 era chiamata Fratte, con l’Unità di Italia, per non confonderla con i comuni di Fratta Maggiore e Fratta Piccola, dovette cambiare denominazione ritornando al nome originario.

 

Nel 1872, quando avvenne la presa di Porta Pia, l’aggregazione della zona che rimaneva dello Stato Pontificio, che corrispondeva all’odierno Lazio, nello stato unito d’Italia e la dichiarazione di Roma capitale, per le medesime ragioni che avevano persuaso i funzionari locali di molti comuni italiani 10 anni prima a mutare la denominazione del comune, portò anche vari comuni italiani della circoscrizione di Frosinone scelsero un nuovo nome oppure associarono un suffisso per essere meglio identificati. San Lorenzo, per esempio, cambiò nome in Amaseno, mentre Anticoli divenne Anticoli di Campagna, ma dal 1911 diventò Fiuggi. Negli anni seguenti ci furono poi ancora mutazioni che si riferivano alla diversificazione globale o di una o più parti del nome dei comuni italiani: per esempio nel 1907 Bauco diventò Boville Ernica, nel 1938 Filettino cambiò nome in Filettino Graziani per poi richiamarsi Filettino, nel 1945 e nel 1954 Brocco divenne Broccostella.


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