Ai giorni nostri, quando viene a mancare una persona cara, si assiste ad una serie di riti, anche religiosi, che ormai fanno parte della nostra tradizione e cultura. Le onoranze funebri a Roma, così come in qualsiasi altra località, sono affidate poi a persone e agenzie specializzate e che hanno acquisito nel corso degli anni ormai un'esperienza consolidata nell'offrire diversi tipi di servizi alla famiglia colpita dal lutto, in modo da rendere omaggio nel migliore dei modi al defunto.
Tuttavia, questi servizi, così come i riti funebri in generale, non si discostano molto da quelli che venivano svolti secoli fa, ai tempi dell'antica Roma ad esempio. Una delle poche differenze, sia pur importante, era costituita dalla religione. Infatti, gli antichi romani veneravano Dei pagani, mentre al giorno d'oggi è forte la componente cristiana in diversi aspetti della vita. E tale differenza si evidenzia anche nel rito funebre. Cerchiamo di scoprire come questo si svolgeva nell'antica Roma e quali i momenti peculiari.
Una volta deceduto un proprio parente, la sua famiglia contattava persone addette alle imprese funebri e alla preparazione dei riti specifici, tali soggetti venivano chiamati "Libitinarii". Il corpo del defunto veniva lavato e cosparso di unguenti e profumi e, successivamente, veniva vestito con begli abiti. Naturalmente, più importante era il deceduto o la famiglia di provenienza e più ricco e sfarzoso era tale abbigliamento.
Una volta pronto, il corpo del defunto veniva trasportato in processione dall'abitazione al luogo di sepoltura o nei pressi della pira funeraria, dove avveniva la cremazione. Tale corteo era aperto da mimi, suonatori di flauto, danzatori e, a volte, anche da donne specializzate in lamentazioni funebri (le Préfiche). A seguire, poi, davanti al feretro, i diversi partecipanti che, in alcuni casi, indossavano anche delle maschere con i tratti degli antenati del defunto. A chiudere il corteo, i suoi familiari.
La processione, una volta giunti al foro, si fermava per un elogio funebre (Laudatio Funebris) effettuato da un figlio o da uno stretto parente dello scomparso, in cui si decantavano il valore e le buone azioni o imprese di questi. Tale commemorazione veniva effettuata soprattutto per quei defunti illustri o comunque di famiglia aristocratica e nobile. Non raramente poi tali gesta venivano ampliate ed esagerate, anche con l'inserimento di avvenimenti o notizie poco veritiere.
Una volta giunti sul luogo di sistemazione definitiva, si avviava l'ultima fase del rito, che consisteva nel seppellimento o nella cremazione del defunto. In quest'ultimo caso, un parente stretto accendeva la pira funeraria e sulle ceneri poi ottenute veniva versato del vino. Queste, in seguito, venivano raccolte e poste all'interno di un'urna, collocata in una tomba collettiva. Più raramente, invece, avveniva una sepoltura. Comunque, a tutto ciò seguiva un banchetto funebre, in cui i familiari offrivano ai partecipanti al rito delle pietanze speciali.
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