Chi lavora in un ufficio, ma anche, semplicemente, ha a casa una stampante di buone dimensioni conosce bene il dilemma che si presenta una volta che ci si trova i fronte alla necessità di sostituire il toner: quello vecchio dove si butta? Se, infatti, anche solo per le dimensioni e per la sua natura di oggetto con cui non si ha quotidianamente a che fare, si intuisce facilmente che quella della spazzatura comune e indifferenziata non è la sua destinazione, è vero anche che spesso non si conosce in maniera precisa e sicura la giusta via per smaltire questo tipo di oggetti.
Più difficile che analogo dilemma si ponga davanti ai rifiuti cartacei, per i quali la grande opera di sensibilizzazione e la più comune abitudine a trattare quotidianamente questo genere di rifiuti, ha fatto sì che non si abbiano dubbi sulla giusta maniera di buttarli affinché vengano raccolti e riciclati nella maniera corretta.
La realtà, però, è che tanto per i toner e le cartucce delle stampanti, quanto per la carta, la legge italiana stabilisce delle precise procedure di smaltimento, non potendo assimilare questi prodotti ai comuni rifiuti solidi urbani.
Secondo il decreto legislativo n. 152 del 2006, tutte le aziende pubbliche e private sono tenute a smaltire i toner esauriti attraverso operatori autorizzati, che nella maggior parte dei casi sono in grado di rigenerare le cartucce e rimetterle in commercio, risparmiano in questo modo diverse materie prime. Basti pensare che per produrre una nuova cartuccia per stampante è stato calcolato che sono necessari qualcosa come quattro litri e mezzo di petrolio. Anche nel caso in cui i toner non fossero rigenerabili, i soggetti autorizzati sono in grado di separarne le componenti riciclando separatamente parti metalliche e plastiche. L’operazione è davvero importante: se si è consapevoli del fatto che ogni anno, in Italia, vengono utilizzate circa 350 milioni di cartucce per stampante, si può capire la portata del risparmio e il pericolo di inquinamento per un eventuale mancato rispetto delle regole.
L’operazione deve essere effettuata almeno una volta all’anno, o al raggiungimento dei limiti previsti.
Si capisce, quindi, specie per chi abitualmente ha necessità di smaltire grosse quantità di questi materiali, che per essere sicuri di fare le cose nella maniera corretta e liberarsi del pensiero di un’incombenza cui spesso non si sa come provvedere, la cosa migliore è affidarsi a quelle ditte di manutenzione e pulizia, altamente specializzate, in grado di fornire i servizi aggiuntivi di smaltimento rifiuti speciali e cartacei. Anche perché la legge prevede che per lo smaltimento corretto siano rispettati degli adempimenti burocratici che chi non è avvezzo al settore non conosce. Il trasporto del rifiuto, infatti, deve sempre essere accompagnato dall’emissione del FIR, dalla compilazione di un Registro di Carico e Scarico Rifiuti e dalla comunicazione del MUD.
Inutile sottolineare che il mancato rispetto di queste norme prevede sanzioni amministrative e penali nonché eventuali responsabilità civili per danni ambientali.
Nel vasto panorama delle imprese di pulizie Roma, per esempio, non mancano di certo le ditte in grado di garantire questo servizio. Il corretto smaltimento di toner, infatti, prevede l’obbligo dell’utilizzo dei cosiddetti eco box, ovvero dei contenitori sigillati e dotati di coperchio che impediscono a liquidi e polveri inquinanti di fuoriuscire e disperdersi nell’ambiente. Le imprese di manutenzione e pulizia più organizzate, sono in grado di fornire questo servizio, installando i contenitori appositi e venendo periodicamente a ritirare il materiale che vi viene deposto.
Generalmente gli eco box hanno un colore verde brillante che li rende immediatamente visibili e riconoscibili, e vanno posti in luoghi asciutti, protetti da eventuali intemperie come temporali, forti raffiche di vento ma anche i raggi diretti del sole, facendo attenzione a non sottoporli a forti sbalzi di temperatura.
Una ulteriore accortezza che qualsiasi utilizzatore può mettere in atto prima di affidare il toner esaurito alla ditta di pulizia competente, è quella di avvolgere il toner che si è tolto dalla stampante nella plastica che conteneva il toner nuovo con il quale è stato sostituito, dopodiché sarà possibile mettere il toner nell’eco box e… dimenticarsi di lui, consapevoli di essersi affidati per il prosieguo delle operazioni a un’impresa di manutenzione e pulizia apposita.
Tra i consigli pratici che ancora si possono dare c’è quello di ricordarsi che, per i possessori di partita iva, è obbligatorio possedere la documentazione apposita riguardante lo smaltimento dei rifiuti esausti di toner, stampanti e cartucce.
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