Il mercato dei quadricotteri (comunemente definiti "droni") diventa sempre più consumer
I droni in commercio sono arrivati a prezzi alla portata di tutte le tasche, è possibile acquistare un quadricottero con poche decine di euro su qualunque store online. Molti produttori sostengono che i droni saranno "l'affare del 2015" in quanto le vendite di droni economici già dal 2014 sono decollate in modo importante.
Quello che potrebbe sembrare un normale fenomeno commerciale può diventare però un fattore di rischio per almeno due aspetti: la sicurezza e la privacy.
Immaginare un cielo popolato da oggetti volanti telepilotati da acquirenti più o meno esperti crea preoccupazione, in quanto pilotare un drone non è sempre facile: venti e ostacoli possono far precipitare i droni su oggetti e persone, e quindi creare danni anche di una certa entità.
Inoltre sono sempre più presenti, in dotazione ai droni (anche quelli più economici), telecamere in grado di riprendere e registrare le gesta del robot. Queste telecamere (es: molti droni sono dotati di telecamera GoPro) sono molto utili per riprese spettacolari, e sempre più spesso utilizzate da professionisti (videomaker, fotografi, ecc) per coadiuvare la propria attività professionale.
Ma cosa comporta la diffusione dei quadricotteri per la privacy? In rete iniziano a girare video di riprese "rubate" da droni, spesso di situazioni private (famoso il caso della ragazza seminuda ripresa a prendere il sole sul tetto di un palazzo) e questo certamente potrebbe significare una ulteriore riduzione degli spazi privati nelle nostre città.
Esistono delle norme comportamentali per la guida dei droni, e patentini di abilitazione, ma potremo veramente fidarci dei piloti?
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