Tra i pittori italiani più importanti e degni di nota, quelli che, in qualche modo, per creatività e capacità artistica hanno segnato la storia dell’arte del nostro paese, si possono ricordare quelli del periodo cinquecentesco: i pittori italiani del Cinquecento, di cui ricordiamo soprattutto nomi importanti come Leonardo Da Vinci, Sandro Botticelli, il Pinturicchio, Michelangelo, e molti altri, sono stati fondamentali perché hanno rappresentato un periodo storico importante, dal punto di vista artistico e pittorico, per l’Italia.
Menzionare alcuni tra i più importanti pittori italiani del Cinquecento potrebbe essere come fare un torto a tutti quei pittori minori che, seppur in maniera più limitata, hanno fatto comunque qualcosa per la nostra storia dell’arte e si sono contraddistinti per la loro ricerca della perfezione dal punto di vista pittorico e soprattutto dell’osservazione della realtà. Ed è così che, in mezzo a nomi noti come quelli che abbiamo ricordato, è giusto ricordare anche Andrea Del Sarto (con le sue importanti opere sulla Sacra Famiglia), Beato Angelico (di cui ricorderemo, ad esempio, il Trittico di san Pietro martire), ma anche Agnolo Bronzino, Dosso Dossi, Domenico Ghirlandaio, Lorenzo Lotto, Ludovico Mazzolino, e molti altri ancora.
Senza dubbio, i pittori italiani del Cinquecento hanno rappresentato un cambiamento, una caratteristica molto importante per la pittura del nostro paese: sono stati pittori alla ricerca della bellezza ottenibile soprattutto per mezzo di una osservazione diretta della realtà, della natura, e dei fenomeni che ci circondano.
L’uso saggio del colore, delle sfumature, dei chiaroscuri, di forme e figure, sono stati emblema di questi pittori italiani che, a partire da Leonardo soprattutto, sono partiti dalla consapevolezza dell’importanza dello studio e della comprensione della realtà. Opere come, ad esempio, La Vergine delle Rocce – che oggi si trova presso il Museo del Louvre di Parigi – sono fondamentali nell’espressione di una realtà in cui si evince la necessità e la voglia di fondere le figure con il sottofondo naturale del paesaggio.
Da non dimenticare, poi, le grandi opere di pittori come Jacopo Robusti, detto il Tintoretto che è stato forse uno degli ultimi esponenti del Rinascimento italiano: appartenente alla scuola veneziana, egli fu autore di diversi ritratti, raffiguranti persone di spicco ma anche di alcune cortigiane di quel periodo, le quali venivano riprodotte fedelmente nei loro abiti, oppure alla stregua di eroine mitologiche. Ricordiamo, a questo proposito, il ritratto di Veronica Franco, che grazie alle sue virtù si era guadagnata stima e benevolenza di Enrico III di Francia.
L’arte del Seicento fu particolarmente nota per la sua ricerca estetica della bellezza e della perfezione: molti tra i pittori italiani di questo periodo, infatti, seguirono le ideologie della corrente artistica di questo periodo, rappresentando la realtà nel tentativo estremo di identificarne la bellezza e la ricchezza.
Tra gli esponenti di questo periodo, è impossibile non menzionare uno dei pittori italiani a cavallo tra il Cinquecento ed il Seicento come Guido Reni, particolarmente noto per due motivi: il primo era la ricerca spasmodica della perfezione nei suoi dipinti, in cui vi era una consueta ricchezza espositiva ma anche una grazia ed una dolcezza di espressione inimitabili; il secondo era lo studio che si celava dietro alla realizzazione delle opere, uno studio fatto di ricerca e dovizia di particolari, e di grande preparazione. A questo proposito, si possono ricordare dipinti come L’Aurora, o ancora La Strage degli Innocenti che si trova presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, oppure il San Giuseppe oggi visionabile presso Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma, a cui si dedicò negli ultimi anni della sua vita.
Ma i pittori italiani del Seicento, un po’ come tutti i pittori italiani, si possono dividere in due diverse categorie, l’una appartenente ad un orientamento più classico – come è tipico delle opere di Annibale Carracci – e l’altra proveniente da un tipo di orientamento decisamente più realistico. Di questo ultimo modello, non si possono dimenticare le esperienze e le opere del Caravaggio, uno dei più interessanti pittori italiani nonché esponenti di questo periodo artistico e pittorico. Il suo vero nome era Michelangelo Merisi, ma egli era ben noto come Il Caravaggio: la sua pittura era molto particolare, in uno stile che combina una profonda analisi ed osservazione dell’uomo con un impiego particolare, oseremmo dire drammatico, della luce.
L’orientamento realistico di questo pittore diede poi vita ad uno stile particolare, che venne definito caravaggismo e che fu abbracciato da molti pittori delle epoche successive.
Da non dimenticare, poi, le opere più classiche di Annibale Carracci, in cui si rileva una interessante descrizione degli amori degli idei, ed una ricerca estrema di un ideale di bellezza indipendente ed allo stesso modo connesso con la natura. Tra i dipinti in cui viene espressa al massimo questa ricerca, bisogna ricordare, ad esempio, L'Assunta che si trova oggi presso Santa Maria del Popolo a Roma.
I pittori italiani di questo periodo si orientarono verso questi due distinti filoni, con una caratteristica comune: l’uso spesso drammatico del colore e la ricerca di una bellezza perfetta ed estremizzata.
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