Il nostro paese, l’Italia, detiene uno dei primati più “tristi” che si possono detenere, che ci non ci fa sicuramente onore e che lede la nostra immagine, cioè quello relativo alla mortalità sugli ambienti di lavoro. La situazione si fece talmente grave che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sentì il bisogno, la necessità e l’urgenza di intervenire per debellare una piega che stava assumendo contorni drammatici, facendo sentire la sua autorevole voce.
Negli ultimi anni la situazione è leggermente migliorata. Ma tanto resta ancora da fare, perché non ci si può più permettere che la gente muoia lavorando e la leggerezza di certi datori di lavoro in questo versante non può più essere tollerata. Eppure le misure legislative per contrastare questa piaga sociale, possiamo tranquillamente definirla così, esistono in concreto. Infatti il decreto legge n°475/1992, definisce le caratteristiche, la certificazione e il marchio da apporre ad ogni elemento della sicurezza. Insomma, esiste una vera e propria normativa sul tema della sicurezza sul lavoro, che prevede l’obbligo della fornitura ai dipendenti di uno specifico e adeguato, a seconda delle situazioni, abbigliamento da lavoro.
I lavoratori devono pretendere, quando sono assunti, che l’azienda rispetti tutte le normative in materia di sicurezza sul lavoro fornisca a loro un abbigliamento adeguato. Questo vuol dire, che in tema di sicurezza sul lavoro anche i lavoratori non devono rimanere passivi, bensì fare la loro parte.
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